Palazzo Castani

Luogo della fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento il 23 marzo 1919. Dal 1921 al 1943 sede del Partito Nazionale Fascista di Milano e dal 1943 al 1945 del Partito Fascista Repubblicano.

Nella sala riunioni del Circolo dell’Alleanza Industriale presso Palazzo Castani in piazza San Sepolcro – un edificio d’epoca la cui costruzione risale al XV secolo – il 23 marzo 1919 furono fondati da Benito Mussolini i Fasci Italiani di Combattimento. Due giorni prima era stato costituito il Fascio di Combattimento di Milano, la cui giunta era formata da Mussolini, Ferruccio Vecchi, Enzo Ferrari, Michele Bianchi, Mario Gianpaoli, Ferruccio Ferradini e Carlo Meraviglia. Nell’adunata del 23 marzo parteciparono circa trecento persone, in gran parte reduci e arditi della Grande guerra, futuristi nazionalisti, sindacalisti rivoluzionari, anarchici e repubblicani. I locali della prima sede a Milano, affittati dall’Associazione Lombarda degli Industriali, esibivano, oltre al fascio littorio, i simboli degli arditi, i quali sarebbero diventati una costante dell’iconografia fascista: il pugnale, il gagliardetto degli arditi, il teschio. Il 24 marzo sul «Popolo d’Italia» fu pubblicato il «programma di San Sepolcro». L’organizzazione, che si proclamava un «antipartito», nel suo programma accolse le rivendicazioni più diverse: riscatto della «vittoria mutilata»; lotta contro i neutralisti e i pacifisti; feroce contrapposizione ai socialisti; suffragio universale, voto alle donne, giornata lavorativa di otto ore, lotta ai «pescicani»; abbattimento della monarchia e istituzione della repubblica. Un programma, quindi, che mescolava elementi provenienti tanto dal patrimonio della destra nazionalista, quanto dall’ala massimalista della sinistra. Lo stesso 23 marzo sul «Popolo d’Italia» Mussolini rivelò quella «bivalenza di formule» che avrebbe costituito la chiave del suo successo: «Noi ci permettiamo il lusso di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti; reazionari e rivoluzionari, legalitari e illegalitari, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente». Poche settimane dopo, il 15 aprile, gli aderenti ai fasci furono protagonisti a Milano del primo grave episodio di violenza nell’Italia del dopoguerra: lo scontro con un corteo di socialisti si concluse con l’incendio della sede dell’«Avanti!», quotidiano socialista che era stato in precedenza diretto dallo stesso Mussolini. Palazzo Castani diventò, poi, tra il 1921 e il 1943, la sede del Partito nazionale fascista di Milano e, durante l’occupazione tedesca tra il 1943 e il 1945, la sede del Partito fascista repubblicano.

Roberta Cairoli

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