Camera del Lavoro di Milano
Sede dei Sindacati Fascisti dell’Industria e dopo il 25 aprile 1945 sede del sindacato libero. Sul piazzale venne uccisa Stella Zuccolotto da tre fascisti armati, il 23 aprile 1946.
Il palazzo di Porta Vittoria 43, attuale sede della Camera del Lavoro di Milano, fu per più di 10 anni la dimora dei Sindacati Fascisti dell’Industria. Costruito negli anni Trenta del Novecento su progetto degli architetti Angelo Bordoni, Luigi Maria Caneva e Antonio Carminati, era stato voluto da Mussolini come simbolo della potenza del regime. In verità, il sindacato fascista non ebbe mai seguito tra i milanesi, nonostante la posizione di monopolio ottenuta nel 1925 con lo scioglimento della Confederazione generale del Lavoro e delle Camere del Lavoro.
Dovettero passare vent’anni affinché la Camera del Lavoro risorgesse e i lavoratori milanesi ritrovassero la loro casa. Nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1945 i partigiani della 6ª Brigata Garibaldi (Nello) attaccarono il palazzo di corso Porta Vittoria 43. Lo scontro costò la vita a due combattenti ma infine l’edificio fu occupato e consegnato al Comitato Sindacale di Milano e provincia, che fino a quel momento aveva agito in clandestinità.
La ricostituzione dell’organismo camerale trovava eco sulle pagine milanesi de «l’Unità» e de «l’Avanti!» e il nuovo segretario Giuseppe Alberganti poteva annunciare dalle frequenze di Radio Milano che:
«Dopo oltre 20 anni di sindacalismo fascista, di soppressione delle libertà sindacali, […] la nostra Camera del Lavoro, grazie all’eroismo dei lavoratori, riprende la sua attività».
Un anno dopo, la sera del 23 aprile 1946, la Camera del Lavoro fu bersaglio di un attentato di matrice fascista in cui perse la vita Stella Zuccolotto, una militante della lega portieri che assisteva a una riunione nei locali del primo piano. La Zuccolotto morì il 28 aprile 1946 e una folla gremita partecipò ai suoi funerali. Una lapide sul piazzale della Camera del Lavoro ne ricorda la morte, inizialmente fatta risalire al 1945 e poi corretta con la data esatta. Fanno da corredo i versi di Sirena Operaia, a lei dedicati da Alberto Bellocchio.