Loggia dei Mercanti
Antico loggiato dove sono affisse diciannove lastre in bronzo coi nomi dei caduti per la libertà. Luogo simbolo dell’antifascismo milanese.
La Loggia dei mercanti sovrastata dal medioevale Palazzo della Ragione, all’inizio di via Mercanti, si scorge da piazza del Duomo, sulla destra, voltando le spalle alla cattedrale. È il luogo simbolo della memoria della Resistenza milanese, dove diciannove lastre di bronzo conservano dal 1953 i nomi dei caduti per la libertà di Milano.
Fin dai giorni successivi al 25 aprile 1945 i cittadini milanesi avevano posto qui su provvisori basamenti di legno le fotografie dei caduti coperte di fiori. Qui giungevano i cortei commemorativi e vi si tenevano discorsi. Il 1° giugno 1952 sotto la Loggia furono commemorate le due donne ebree Giulia Leoni Voghera e la figlia Augusta, barbaramente uccise nel lager di Bolzano. Lo stesso anno, l’11 ottobre, sotto la Loggia furono ricordati Sergio Papi, Luigi Fossati e Ugo Cellini, i tre soldati partigiani processati come disertori e fucilati il 19 ottobre 1944 a Münsingen, in Germania, dove era un campo di addestramento militare.
La posa delle lastre fu la conseguenza inevitabile di questa partecipazione, che rendeva lo spazio luogo di memoria per moto spontaneo dei cittadini.
Il Comitato Onoranze Caduti per la Libertà, che raggruppava le principali associazioni nate dalla Resistenza ed era presieduto dal sindaco della Liberazione Antonio Greppi, in accordo col Comune di Milano, ne affidò la compilazione, che durò due anni, a Marcella Chiorri Principato, segretaria del Comitato, con la partecipazione di tutte le associazioni di caduti e con la fidata collaborazione di Nelda Fontana, moglie del dottor Ciro Fontana, segretario particolare del Sindaco. È il primo tentativo di compilare un elenco dei caduti, che per questo presentò enormi difficoltà.
Le lastre furono inaugurate nell’ottavo anniversario della Liberazione, il 25 aprile 1953, alle ore 10 della mattina con una cerimonia alla quale presero parte rappresentanze di varie associazioni partigiane e familiari dei caduti. Parlarono Ferruccio Parri e Antonio Greppi.