Fabbrica Olap
Stabilimento del gruppo tedesco Siemens, protagonista degli scioperi del 1943 e 1944 e centro in cui sorsero i Gruppi di Difesa della Donna.
La Olap sin dagli inizi della Prima Guerra Mondiale faceva parte del gruppo tedesco Siemens. Lo stabilimento si trovava tra piazza Piola, piazza Leonardo da Vinci e via Spinoza. Durante la Seconda Guerra Mondiale la fabbrica contava tremila operai di cui millesettecento donne. La Olap costituiva un complesso tra i più importanti, per il particolare tipo di produzione strettamente legata alla guerra: strumentazione di altissima precisione per radiofonia e telefonia.
La fabbrica ha dato un notevole contributo alla Resistenza con atti di sabotaggio alla produzione bellica, introduzione di armi nei sotterranei dello stabilimento, scioperi e attività clandestina che videro protagoniste soprattutto le donne operaie.
Con il peggioramento della situazione alimentare, l’aggravamento dei problemi legati al riscaldamento e al vestiario, negli anni successivi all’entrata in guerra dell’Italia, si registrano alla Olap le prime manifestazioni di protesta agli inizi del 1943, sfociate nello sciopero attuato nei giorni successivi al 24 marzo di quello stesso anno.
Nell’inverno del 1943 sorgono all’interno della Olap, sotto la guida di Elena Rasera, i Gruppi di Difesa della Donna, addetti alla distribuzione di volantini e di materiale di propaganda. Elena Rasera, la partigiana «Olga», organizzò lo sciopero del marzo 1944 in fabbrica, cui aderirono circa cinquecento donne. Nel corso dello sciopero, dopo aver tolto la corrente, furono prima le donne a uscire proteggendo così gli uomini che erano più esposti agli arresti e alle rappresaglie.
In fabbrica agiva anche Gilberto Carminelli che verrà poi fucilato a Cima di Porlezza il 21 gennaio 1945, insieme ad altri cinque partigiani.
Nel corso del dopoguerra al posto dello stabilimento trasferito in altra sede, viene costruito in via Spinoza un supermercato sul muro del quale è stata affissa una lapide che ricorda i lavoratori della fabbrica caduti per la Libertà.